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giovedì 26 gennaio 2012
Belinelli and Hornets vs S.Antonio Spurs
Belinelli and Hornets vs S.Antonio Spurs
Western Conference,
Hornets 3w-14l, Spurs
11w-7l, sempre nei piani alti della classifica.
Hornets nuovamente
privi di Gordon, e quindi ampio spazio per Marco
Belinelli, in scadenza di contratto a fine anno ed orfano di Cris Paul.
#8 apre subito con
un assist per un open-shot da 3 per Jarret Jack, che
sbaglia.
Dopodichè si
presenta lui, Marco Belinelli, from Italy, arresto e tiro
in transizione:3 punti.
Ariza nuovamente da 3.
Belinelli sfrutta
ancora un blocco di Jason smith, arresto e
tiro. Fantastico jumper dalla media, che costringe Popovich a
chiamare time-out.
Parziale 12-5 in favore degli Hornets, 5 Punti per Marco Belinelli.
Minuto 8:08 del 1°
q, ed ancora mi tornano in mente le bandiere italiane, che passano per
festeggiare la tripla del numero #8.
Il match riprende e
si prospetta un duello K.Leonard vs Belinelli, un osso duro per
la guardia italiana.
I possessi passano e
mi convinco sempre di più che Okafor sia uno dei
giocatori più sottovalutati della lega.
Sembra fisicamente
l’Ammiraglio, con qualche cm in meno e molto più taurino.
I suoi conducono
22-13 contro gli Spurs, e Monty
pare guardare perplesso i suoi giocatori, probabilmente per cercare di capire
il perché dell’ultimo posto nella western Conference, quasi con il peggior
record dell’intera NBA.
Timeo-Out e
Belinelli torna sul pino, a 4 minuti da termine
Ore 2.32 a.m.,
sorpasso Spurs, 25-24.
Il letto chiama,
Windhood risponde, chiude e va in Stand-by.
DDGZ del Clan WindHood
sabato 21 gennaio 2012
venerdì 20 gennaio 2012
Massimo Gramellini
Massimo
Gramellini
Di lui si sa quasi tutto (M .Gramellini),
attualmente vicedirettore de “La Stampa”, ospite presso-ché fisso a “Che tempo
che fa”, condotto da Fabio Fazio su rai-tre, tifosissimo granata (e per questo
un po’ lo biasimo), e titolare di una delle più belle rubriche quotidiane,
ovverosia il “Buongiorno,
di Massimo Gramellini”.
L'unico eroe | |
18/1/2012 | |
" Un capro espiatorio per sfogare la rabbia, un eroe senza macchia per placarla. E’ la formula un po’ stucchevole delle storie italiane al tempo della crisi. Anche nel dramma del Giglio la realtà è stata immediatamente diluita in un fumetto. |
Forse molti non sanno però che il buon Massimo, ultimo
gladiatore dell’etica, è anche un ottimo professore di storia para-moderna. Forse
non lo sa nemmeno lui credo. Le uniche cose che so a riguardo dei Santi laici e dei politici bianchi, le
devo a lui e a pochi altri.
I suoi teatrini con Fabio Fazio, sono autentiche
interpretazioni della realtà. In televisione si recita, dal primo all’ultimo
canale, i migliori attori sono quelli che recitano se stessi e le loro realtà,
consapevoli delle responsabilità dei propri ruoli.
Chissà poi perché sarà mai granata...
Condire il tutto con l'Isola che non c'è, la versione blues di Alex Britti, esistono anche blues-man moderati.
DDGZ del Clan Windhood
giovedì 19 gennaio 2012
Museo delle Cere , ( Forse ) sono solo canzoni da spiaggia
Ore 00:21 di un freddo giovedì di Gennaio, le luci sono soffuse e Itunes suona melodiche post-rock songs dei Clann Zu, o semplicemente Zu, come li chiama Abe,( chissà poi se io e lui intendiamo gli stessi zu).
Si Abe vecchio cagnaccio neo_Architect con la passione sfrenata per la musica di qualità, con le sue profonde note dolenti e i sui testi pieni di spine ed avvolti nella seta. Abe persona semplice ma creativa. Già dal nome lo si direbbe: A-B-...., e uno direbbe C, più semplice di così...ed invece lui muove il suo plettro e suona la E, creativo.
Ecco il nuovo lavoro tutto qui, in quei magnifici pixel che descrivono il file .doc, proprio come Marc Bolan descriveva il Glam Rock con i suoi T-Rex.
“(Forse) son solo canzoni da spiaggia” è il nuovo album de "Il Museo delle Cere", ultimato nel 2011 che vede la sua pubblicazione in questi primi giorni di un freddo gennaio 2012. Un lavoro molto intenso che amalgama sonorità tipicamente unplugged a tematiche tipiche della contemporaneità, trattate in chiave sia cantautoriale che più moderna, sicuramente dal gusto un po' retrò, ma senza perdersi in inutile retorica (affermazione tra l'altro tratta dal primo pezzo che apre l'album: in mezzo ai piedi).
Il duo rostese (TO), formato da Paolo Abellone, aka ABE e Francesco Racca, aka FRA, porta avanti questo progetto da tempo, inserendo nelle esibizioni live ulteriori membri di supporto alle loro esecuzioni, ma con questo album, decisamente concettuale, mette i punti sulle "i" su una serie di pezzi che erano già collaudati da anni inserendo inoltre due inediti (Anime in sospeso e Regole) ed una cover di M. Pagani e F. De Andrè (davvero davvero).
Come dicono gli autori, la fase di arrangiamento è stata complessa, ma naturale, caratterizzata da una vena creativa molto forte accompagnata da un gusto stilistico e da una passione che lo rende un lavoro di una consistente maturità musicale ed intellettuale. Troviamo un Abellone molto criptico nelle interpretazioni, profondo e convincente, a volte volutamente sfuggente e sofferto, accompagnato dall'originale chitarra caratterizzata da un mood slowhand di un ritrovato Racca che spazia dall'elettrica solista, all'acustica 12 corde sino alle percussioni durante le fasi di registrazione.
Le parti ritmiche son lasciate ad Abellone che fa trasparire a tratti delle scelte stilistiche informali per l'epoca e per il genere (in Regole opta per un'accordatura in sol aperto); sempre suoi gli arrangiamenti di pianoforte, organo e synth che si vanno ad incastrare perfettamente e creano ogni volta un'atmosfera molto introspettiva.
Era palese da tempo la loro voglia di lavorare di mano propria sugli arrangiamenti, lasciandosi guidare dai gusti che dettavano le molteplici influenze e sicuramente la grande capacità di Racca è stata quella di realizzare un connubio quasi magico, trattando le sue parti soliste (e non solo) sempre con gran rispetto e cura degli arrangiamenti proposti, spingendosi a scegliere strumentazione quasi sempre differente a seconda dell'obiettivo da raggiungere.
Ora il duo sta preparando delle date di presentazione: è già stato annunciato che i live riprenderanno in gran parte questo lavoro, ma anche altri brani propri e cover di artisti internazionali.
Per ABE:
" L'idea live è quella di suonare i pezzi dell'album, ma anche in chiave alternativa all'album grazie ad altri musicisti che collaborano con noi a seconda della serata e del luogo; prevediamo degli intervalli musicati di lettura, proprio come negli intermezzi proposti nel disco. Insomma vuol essere un disco "aperto", dinamico anche nelle interpretazioni live; d'altronde noi veniamo da una realtà in cui si suona in piccoli locali e vogliamo proporre un prodotto consolidato, ma sempre diverso così da stimolare l'ascolto di chi ci segue e la partecipazione di altri musicisti, eventualmente scrittori e di chi crede in noi e nei nostri brani, ma soprattutto nei nostri concetti ".
Ragazzo hai detto tutto o quasi, ma ricorda che suoni nella valle del vento, dove tutte le voci sono trasportate, le melodie alzano ed abbassano il loro volume, a volte spezzate dalle folate, lo stesso vento che porta via i ricordi e ci lascia vivere il presente.
DDGZ, del Clan WindHood
I BRANI DELL'ALBUM
In mezzo ai piedi
Forse
1° intermezzo
Lui non ha tradito
Anime in sospeso
Regole
Morbido nero
2° intermezzo
Mare
Davvero davvero (Pagani/De Andrè)
Museo delle Cere fire on FB
Si Abe vecchio cagnaccio neo_Architect con la passione sfrenata per la musica di qualità, con le sue profonde note dolenti e i sui testi pieni di spine ed avvolti nella seta. Abe persona semplice ma creativa. Già dal nome lo si direbbe: A-B-...., e uno direbbe C, più semplice di così...ed invece lui muove il suo plettro e suona la E, creativo.
Ecco il nuovo lavoro tutto qui, in quei magnifici pixel che descrivono il file .doc, proprio come Marc Bolan descriveva il Glam Rock con i suoi T-Rex.
“(Forse) son solo canzoni da spiaggia” è il nuovo album de "Il Museo delle Cere", ultimato nel 2011 che vede la sua pubblicazione in questi primi giorni di un freddo gennaio 2012. Un lavoro molto intenso che amalgama sonorità tipicamente unplugged a tematiche tipiche della contemporaneità, trattate in chiave sia cantautoriale che più moderna, sicuramente dal gusto un po' retrò, ma senza perdersi in inutile retorica (affermazione tra l'altro tratta dal primo pezzo che apre l'album: in mezzo ai piedi).
Il duo rostese (TO), formato da Paolo Abellone, aka ABE e Francesco Racca, aka FRA, porta avanti questo progetto da tempo, inserendo nelle esibizioni live ulteriori membri di supporto alle loro esecuzioni, ma con questo album, decisamente concettuale, mette i punti sulle "i" su una serie di pezzi che erano già collaudati da anni inserendo inoltre due inediti (Anime in sospeso e Regole) ed una cover di M. Pagani e F. De Andrè (davvero davvero).
Come dicono gli autori, la fase di arrangiamento è stata complessa, ma naturale, caratterizzata da una vena creativa molto forte accompagnata da un gusto stilistico e da una passione che lo rende un lavoro di una consistente maturità musicale ed intellettuale. Troviamo un Abellone molto criptico nelle interpretazioni, profondo e convincente, a volte volutamente sfuggente e sofferto, accompagnato dall'originale chitarra caratterizzata da un mood slowhand di un ritrovato Racca che spazia dall'elettrica solista, all'acustica 12 corde sino alle percussioni durante le fasi di registrazione.
Le parti ritmiche son lasciate ad Abellone che fa trasparire a tratti delle scelte stilistiche informali per l'epoca e per il genere (in Regole opta per un'accordatura in sol aperto); sempre suoi gli arrangiamenti di pianoforte, organo e synth che si vanno ad incastrare perfettamente e creano ogni volta un'atmosfera molto introspettiva.
Era palese da tempo la loro voglia di lavorare di mano propria sugli arrangiamenti, lasciandosi guidare dai gusti che dettavano le molteplici influenze e sicuramente la grande capacità di Racca è stata quella di realizzare un connubio quasi magico, trattando le sue parti soliste (e non solo) sempre con gran rispetto e cura degli arrangiamenti proposti, spingendosi a scegliere strumentazione quasi sempre differente a seconda dell'obiettivo da raggiungere.
Ora il duo sta preparando delle date di presentazione: è già stato annunciato che i live riprenderanno in gran parte questo lavoro, ma anche altri brani propri e cover di artisti internazionali.
Per ABE:
" L'idea live è quella di suonare i pezzi dell'album, ma anche in chiave alternativa all'album grazie ad altri musicisti che collaborano con noi a seconda della serata e del luogo; prevediamo degli intervalli musicati di lettura, proprio come negli intermezzi proposti nel disco. Insomma vuol essere un disco "aperto", dinamico anche nelle interpretazioni live; d'altronde noi veniamo da una realtà in cui si suona in piccoli locali e vogliamo proporre un prodotto consolidato, ma sempre diverso così da stimolare l'ascolto di chi ci segue e la partecipazione di altri musicisti, eventualmente scrittori e di chi crede in noi e nei nostri brani, ma soprattutto nei nostri concetti ".
Ragazzo hai detto tutto o quasi, ma ricorda che suoni nella valle del vento, dove tutte le voci sono trasportate, le melodie alzano ed abbassano il loro volume, a volte spezzate dalle folate, lo stesso vento che porta via i ricordi e ci lascia vivere il presente.
DDGZ, del Clan WindHood
I BRANI DELL'ALBUM
In mezzo ai piedi
Forse
1° intermezzo
Lui non ha tradito
Anime in sospeso
Regole
Morbido nero
2° intermezzo
Mare
Davvero davvero (Pagani/De Andrè)
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